Pagamenti digitali: come funziona e perché conviene attivare una carta virtuale

Il 2020 è stato un anno particolare sotto molti punti di vista, caratterizzato e stravolto dall’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia che ha portato con sé tutta una serie di cambiamenti radicali nella routine quotidiana.

Tra quelli più evidenti c’è sicuramente quello legato al boom dei pagamenti digitali, assieme alla capillare diffusione del lavoro da remoto (ovvero lo smart working).

Per affrontare simili stravolgimenti sono stati messi in pista molti strumenti innovativi e, tra tutti, la carta virtuale ha saputo senza dubbio interpretare le necessità soprattutto del mondo delle imprese.

I pagamenti digitali possiedono alcune caratteristiche che li rendono strumento ideale nel contesto attuale: sono sicuri, tracciabili, rapidi e soprattutto comodi.

Un percorso virtuoso che porta all’abbandono del contante


Pagamenti digitali: come funziona e perché conviene attivare una carta virtuale
Come funzionano i pagamenti digitali?


Sono state importanti misure statali ed europee a favorire la diffusione dei pagamenti digitali, così come anche un certo slancio da parte di esercenti e consumatori verso lo shopping online e in particolare le piattaforme di e-commerce.

Tra le altre cose dal gennaio di quest’anno è stata innalzata la soglia massima dei pagamenti con formula contactless a 50 euro, mentre al tempo stesso continua a ridursi il massimo importo dei pagamenti fatti utilizzando denaro contante (dai 3mila euro si punta a raggiungere il limite di mille euro nel 2022).

C’è poi una misura governativa come il piano Cashless, il cui obiettivo è imprimere un’accelerata alla diffusione e all’utilizzo di strumenti per i pagamenti digitali e app specifiche. Tutto questo attraverso iniziative mirate, come la Lotteria degli scontrini e il Cashback.

Questa spinta a ricorrere ai pagamenti digitali ha innescato molti meccanismi virtuosi. Si è infatti registrata un’impennata delle richieste di carte progettate espressamente per le spese su internet, le carte virtuali appunto.

Cosa sono le carte virtuali e quando servono


Quando parliamo di carte virtuali, come quelle offerte da Qonto - la neo-banca votata al supporto, tramite strumenti ad hoc, di PMI e professionisti ma anche start up – facciamo riferimento a strumenti di pagamento che sono privi del tradizionale supporto fisico.

Esse esistono e sono disponibili unicamente nel formato digitale: il loro obiettivo è semplificare lo shopping online. Imprese e professionisti che effettuano spese aziendali sul web trovano logico ricorrere a simili strumenti, che - proprio come una carta fisica – risultano estremamente sicuri.

Le carte virtuali sono collegate a un conto, possiedono un numero identificativo con 16 cifre e hanno sia una data di scadenza che un CVV (ovvero il codice di sicurezza impiegato nelle carte di pagamento per scongiurare i rischi di uso fraudolento).

La grande praticità delle carte virtuali sta anche nella facilità con cui possono essere richieste. Qonto offre la possibilità di attivarne in pochi minuti anche più d’una e di utilizzarle fin da subito per fare acquisti online (aggiungendo le carte su Apple Pay o Google Pay si potranno anche usare nei negozi fisici).

Fin dal primo lockdown si è registrato un picco di richieste di attivazione, che ha dato l’avvio a un trend vero e proprio il quale non accenna a diminuire di intensità.

Le carte virtuali possono essere usate dalle imprese per acquistare una moltitudine di beni e servizi, in particolare: servizi digitali di marketing e servizi online, utenze, strumenti e attrezzature da ufficio e spese per viaggi o trasporti.

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