Costo IPO quanto si risparmia sulle spese di quotazione?

Quanto costa una IPO? Quanto si risparmia in Italia? Quali sono le spese di quotazione per una nuova azienda? Facendo un riassunto veloce su quanto detto la scorsa settimana su cos'è un IPO, possiamo dire che è un'offerta pubblica iniziale (IPO) è il processo attraverso il quale un'azienda privata offre al pubblico la possibilità di acquistare azioni della società per diventare un'entità pubblica quotata in borsa.

IPO può essere un'opzione interessante per le aziende che cercano di raccogliere capitale per finanziare nuovi progetti o espandere le proprie attività.

Il processo di IPO richiede la selezione di banche d'investimento, la valutazione dell'azienda, la preparazione di documentazione, un roadshow per promuovere l'IPO, la determinazione del prezzo delle azioni, l'emissione delle azioni al prezzo determinato e la quotazione delle azioni sulla borsa. Una volta quotata in borsa, le azioni dell'azienda possono essere acquistate e vendute dagli investitori sul mercato pubblico.

Le spese per l'IPO possono variare a seconda delle dimensioni e delle esigenze dell'azienda, ma possono includere spese legali, di revisione contabile, di marketing e pubblicità, di sottoscrizione, commissioni bancarie e tasse.


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Costo IPO quanto si risparmia sulle spese di quotazione con il bonus?


Il "Bonus IPO" è un contributo statale introdotto in Italia dal Decreto Sostegni Bis per sostenere le PMI (Piccole e Medie Imprese) che scelgono di quotarsi in Borsa. Il contributo consiste in un rimborso parziale delle spese sostenute per l'IPO, pari al 50% delle spese ammissibili, fino ad un massimo di 500.000 euro per impresa.

Tuttavia, il contributo non copre l'intero costo dell'IPO e non influisce sulle spese di quotazione dirette. Le spese di quotazione dipendono dalle caratteristiche dell'azienda e dalle normative vigenti e possono includere, ad esempio, le spese legali, le spese di revisione contabile, le spese di marketing e pubblicità, le spese di sottoscrizione, le commissioni bancarie e le tasse.

In ogni caso, le spese di quotazione di un'azienda possono essere significative, pertanto è importante valutare attentamente se l'IPO sia l'opzione migliore per l'azienda e se l'investimento necessario sia sostenibile. Inoltre, è importante tenere presente che le spese di quotazione non rappresentano l'unica spesa associata all'IPO: dopo la quotazione in Borsa, l'azienda dovrà continuare a sostenere le spese di conformità regolamentare e di comunicazione agli investitori.


IPO quanto costa? Quali spese affrontare?


Le spese per un'offerta pubblica iniziale (IPO) possono cambiare in base alle dimensioni dell'azienda che si sta quotando e alle esigenze che essa vuole. Tuttavia, ci sono alcune spese comuni che devono essere considerate in ogni IPO, tra cui:


  • Spese legali: l'azienda dovrà assumere avvocati per assistere nella preparazione della documentazione legale necessaria per l'IPO.

  • Spese di revisione contabile: l'azienda dovrà assumere un revisore contabile per preparare e verificare le informazioni finanziarie contenute nella documentazione dell'IPO.

  • Spese di marketing e pubblicità: l'azienda dovrà investire in marketing e pubblicità per promuovere l'IPO tra gli investitori.

  • Spese di sottoscrizione: le banche d'investimento che gestiscono l'IPO addebiteranno all'azienda una commissione per l'assistenza nell'emissione delle azioni.

  • Commissioni bancarie: le banche d'investimento addebitano spesso anche una commissione per la gestione del processo di offerta. In molti casi la commissione è alta per via del rischio e quindi si aggira tra il 3% e il 7% della raccolta finale.

  • Tasse: l'azienda dovrà pagare le tasse sulla vendita di azioni.


In generale, le spese per IPO possono essere significative e possono variare da centinaia di migliaia a milioni di euro. Inoltre, l'azienda dovrà continuare a sostenere le spese di conformità regolamentare e di comunicazione agli investitori dopo la quotazione in borsa.


Tuttavia, l'IPO può essere un'opzione attraente per le aziende che cercano di raccogliere capitali per finanziare nuovi progetti o espandere le loro attività.


Esempio costi di un'offerta pubblica iniziale di titoli azionari (IPO) per un'azienda che vuole quotarsi in borsa


  • Spese legali: 50.000 euro. Questo costo include le spese per gli avvocati che aiutano a preparare la documentazione legale richiesta per l'IPO, come il prospectus.

  • Spese di revisione contabile: 30.000 euro. Questo costo include le spese per i revisori contabili che aiutano a controllare e verificare i dati finanziari dell'azienda.

  • Spese di marketing: 100.000 euro. Questo costo include le spese per la creazione di materiali di marketing e presentazioni per gli investitori.

  • Spese di pubblicità: 200.000 euro. Questo costo include le spese per la pubblicità sui media tradizionali e sui social media, finalizzata ad attirare l'attenzione degli investitori.

  • Spese di sottoscrizione: 500.000 euro. Questo costo include le spese per le banche d'affari che aiutano a sottoscrivere l'offerta e a stabilire il prezzo delle azioni.

  • Commissioni bancarie: 1.000.000 euro. Questo costo include le commissioni che la banca d'affari che gestisce l'IPO riceve in cambio dei suoi servizi.

  • Tasse: 150.000 euro. Questo costo include le tasse governative dovute per la registrazione dell'IPO e per la quotazione dell'azienda in borsa.


Esempio: Totale spese IPO per azienda quotata in borsa


50.000 euro (spese legali) + 30.000 euro (spese di revisione contabile) + 100.000 euro (spese di marketing) + 200.000 euro (spese di pubblicità) + 500.000 euro (spese di sottoscrizione) + 1.000.000 euro (commissioni bancarie) + 150.000 euro (tasse) = 2.030.000 euro

È importante notare che questi costi sono solo un esempio e che le spese effettive per un'IPO possono essere diverse per un'azienda rispetto ad un'altra, al paese in cui si svolge l'offerta pubblica iniziale e ad altri fattori.

Inoltre, come già indicato in precedenza, in Italia è possibile aderire anche al bonus IPO, che consente di ricevere uno sconto del 50% sulla quotazione in borsa da parte delle nuove aziende e abbassare cosi i costi d'ingresso!

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