Assegno non trasferibile: cosa vuol dire e come versarlo?

Quando su un assegno si trova la voce: “non trasferibile” significa che non è possibile effettuare la girata su tale titolo bancario. In questo modo l’assegno in questione è gestibile solo a titolo nominativo e quindi può essere incassato esclusivamente dal beneficiario. Inoltre, per chi non lo sapesse è anche possibile aggiungere la clausola di assegno non trasferibile, dopo una girata, così da evitare che titolo di credito circoli ancora in giro.

Quindi per limitare la circolazione dell’assegno, il beneficiario deve ricordarsi di porre la clausola di: “non trasferibile” su ambedue le facciate dell’assegno; in questo modo si evita di trasferire il titolo ad altre persone o correntisti. Tutto questo ha il solo scopo di minimizzare i danni derivanti dal furto e smarrimento del libretto d’assegni; infatti le voci: “non trasferibile + il nome + la ragione del beneficiario” aiutano lo stesso ad avare più sicurezza.

Queste misure di sicurezza sono nate quando la mafia operava in modo illecito per il riciclaggio di denaro. Infatti la legge antiriciclaggio tutela in ogni campo i correntisti che utilizzano e procedono alla scrittura degli assegni in modo corretto, smascherando ancora oggi chi invece opera in modo losco e criminoso. Oltre a quanto indicato, attualmente svolgere le cose in questo modo è diventato anche obbligatorio, visto che per gli importi maggiori di 2.500 euro si dovranno sempre accettare tali condizioni. Infatti da diversi anni per evitare il riciclaggio di denaro sporco, gli assegni bancari e postali (che superano la somma indicata), hanno l’obbligo di aggiungere la suddetta clausola, così da non creare problemi e prevenire il riciclaggio di soldi.

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La compilazione di un assegno bancario, comunque sia è molto semplice, visto che i libretti degli assegni vengono consegnati dalle banche con già all'interno la clausola di non trasferibilità. Basterà dunque recarsi in banca per ottenere il proprio libretto personale non trasferibile. Ciò che bisogna ricordare prima di procedere con la spiegazione su come fare per versare un assegno non trasferibile è che la trasferibilità fino a qualche tempo fa, la si poteva fare su titoli di valore inferiore ai 1.000 euro, pagando una marca da bollo del valore di 1,5 euro. Mentre adesso per gli importi superiori a 2.500 euro è obbligatorio utilizzare l’assegno non trasferibile.

Come versare un assegno non trasferibile


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La prima cosa da fare è quella di stare attenti ai dati anagrafici inseriti visto che, una volta scritti, non potranno più essere modificati. Quindi è opportuno porre attenzione al nome, al cognome, alla somma totale, all'aggiunta dei centesimi sull'assegno, al valore dell’assegno, alla data, al luogo e alla firma del possessore dell’assegno. Una volta ricevuto il titolo di credito, il beneficiario potrà recarsi in banca e cambiarlo in denaro, oppure in alternativa farlo accreditare sul proprio conto corrente bancario. Logicamente per fare tutto ciò o meglio per avere i soldi in contanti, ci si dovrà recare presso la stessa banca che ha emesso l’assegno.

Assegno non trasferibile: tempi di incasso


Come per ogni libretto, esistono poi anche dei tempi di incasso da rispettare. In questo caso, se si fa il tutto nello stesso Comune dov'è stato consegnato l’assegno, i giorni d’attesa sono pari a otto; mentre se si decide di eseguire l’operazione in un altro Comune i giorni d’attesa diventeranno quindici. Poi è giusto sapere che oltre a questo, chi ha emesso l’assegno lo può revocare, annullando l’operazione svolta. Inoltre sapendo che gli assegni non sono trasferibili, se il beneficiario indicato sul titolo non siamo noi che riscattiamo, lo si può fare solamente con una girata dell’assegno o mediante delega cointestata.

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