I buoni lavoro sono una forma di pagamento (voucher) utilizzati per il lavoro occasionale di tipo accessorio. Questi voucher a marzo 2017 sono stati aboliti e per tale motivo non era più possibile utilizzare i buoni lavoro come fonte di pagamento per un contratto di lavoro di tipo accessorio.
Ad ogni modo 4 mesi dopo, esattamente il 10 luglio del 2017 i buoni lavoro sono stati riattivati dall’INPS, ma con specifiche differenti dai vecchi voucher. Ecco perché in questa guida oggi cercheremo di capire come richiedere rimborso dei buoni lavoro inutilizzati, in modo da non perdere soldi.
Come avveniva l’acquisto dei buoni lavoro?
I buoni lavoro normalmente potevano essere acquistati con un valore nominale di 10 euro o multipli del valore di 20 euro e 50 euro. La validità per ogni voucher non poteva superare i 2 anni (legge imposta il giorno 1 gennaio 2012).
A registrare i buoni lavoro e fornirli alla gente, ci pensava l’ente INPS. Oppure in alternativa, potevano essere acquistati presso gli sportelli bancari, le poste italiane o altri rivenditori autorizzati.
Per chi desidera è ancora possibile accedere alla sezione telematica INPS online riguardante l’acquisto dei buoni lavoro, in modo da capire esattamente quali sono i voucher aboliti e quelli attualmente ancora attivi. Per farlo basterà, accedere alla sezione: “lavoro accessorio” e completare il processo indicato.
Rimborso buoni lavoro inutilizzati
Per richiedere rimborso dei buoni lavoro inutilizzati è necessario consultare il sito INPS, accedendo alla seguente sezione: “rimborso voucher non utilizzati” e una volta all'interno seguire la procedura indicata.
Il procedimento non è affatto difficile, (si potrà effettuare solo in sede INPS) in quanto si riceverà tutto l’aiuto necessario direttamente dall'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. Ad ogni modo per richiedere il rimborso si dovrà obbligatoriamente compilare il modulo SC52 fornito dall'ufficio interno, oppure scaricato online sempre dal portale INPS.
Come compilare il modulo di rimborso voucher lavoro
Per compilare il modulo sarà necessario avere a disposizione diversi dati anagrafici, che in questo caso riguardano:
- Il codice fiscale del richiedente;
- La partiva IVA del richiedente;
- La quantità di voucher a cui si vuole richiedere il rimborso;
- Il numero identificativo dei buoni lavoro in possesso;
- La data di versamento del voucher;
- La data di emissione del buono lavorativo;
- Gli estremi presenti sul bollettino;
- La cifra totale dei buoni lavoro;
- Gli estremi di pagamento telematico (se comprati online);
- Il versamento eseguito via web;
- Gli estremi del bollettino postale.
Non appena si avranno inseriti tutti questi dati, si dovrà spiegare la motivazione per la quale si sta richiedendo il risarcimento dei voucher lavoro. In questo caso si dovrà indicare che tipo di buoni lavoro si possiedono o per quali si sta facendo domanda:
- non sono stati utilizzati – basterà seguire tutte le linee guida indicate fino a questo punto, compilando il modulo SC52. Clicca Qui per il download del documento! Clicca Qui per info maggiori.
- sono stati smarriti o sì ha subito un furto – in questo caso il lavoratore o il datore di lavoro dovrà sporgere una denuncia e poi presentarla anche all'ente INPS presente sul territorio. Così facendo si riceverà un’adeguata assistenza in base al tipo di buono lavoro perso o rubato e non si perderanno in alcuno modo i soldi. Clicca Qui per maggiori info e dettagli sul furto e smarrimento voucher.
- sono semplicemente scaduti – qualsiasi sia il buono lavoro acquistato (tranne i voucher online) è giusto sapere che ha una data di scadenza e per questo è giusto controllare sempre il periodo di validità entro il quale utilizzarlo, altrimenti risulterà sono carta straccia al termine della data indicata. Ad ogni modo anche per i voucher scaduti e non riscossi c’è una possibilità di rimborso. Clicca Qui per info e dettagli sul rimborso dei buoni scaduti.
Scelta la motivazione si potrà chiedere un rimborso totale dei soldi. Fatto ciò si potrà anche indicare il metodo di risarcimento migliore con il quale ricevere il denaro.
Risarcimento dei buoni lavoro inutilizzati
Per ottenere il risarcimento è giusto indicare i propri estremi bancari, che in questo caso potrebbero essere:
- un conto corrente bancario;
- un conto presso gli uffici postali.
Scelto quello più attinente alle proprie esigenze, non si dovrà fare altro che indicare il codice IBAN, i dati anagrafici personali, la data del giorno e la firma del richiedente. Logicamente ogni domanda di rimborso presentata dev'essere consegnata alla sede INPS dove sono stati comprati i voucher lavoro. I buoni per essere risarciti dovranno essere integri e non compilati, altrimenti risulteranno utilizzati.
Fatto ciò verrà consegnata al richiedente una ricevuta di avvenuta presentazione e una volta effettuati i vari controlli, se tutto risulta regolare, si riceverà il rimborso tramite bonifico dove richiesto. Solitamente il risarcimento avviene nel giro di qualche giorno, massimo una settimana lavorativa.
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