Ravvedimento operoso significato, cos’è? Guida completa

Oggi in questa guida, noi di salvadanaio.info cercheremo di spiegarvi, nello specifico, il significato del ravvedimento operoso; uno strumento molto utile messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate e a disposizione di tutti i cittadini.

Questo software consente di colmare eventuali discordanze o mancanze relativamente ai pagamenti di tutti i versamenti tributari delle imposte.

Vedremo anche tutte le varie tipologie di ravvedimento operoso esistenti, ed inoltre i codici tributari da inserire nel modello F24 per l’eventuale pagamento.


Leggi anche =>    Come fare il calcolo del ravvedimento operoso correttamente (info sulle sanzioni)
    


Che cos’è il ravvedimento operoso? Significato


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Ravvedimento operoso significato - (articolo 13 del Decreto Legge numero 472 del 18 dicembre 1997) Il ravvedimento è lo strumento che l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione dei cittadini e che consente la regolarizzazione spontanea di tutti i ritardi, mancati pagamenti o omissioni tributarie di versamenti per i pagamenti delle varie imposte, come ad esempio: IMU, IVA, TASI, IRES.

Il cittadino potrà quindi regolarizzare la propria posizione pagando spontaneamente l’imposta non versata in aggiunta ad una sanzione ridotta in aggiunta agli interessi maturati che verranno calcolati prendendo come estremi il totale dei giorni di mancato pagamento ed il saggio di interesse legale dell’anno, così calcolato:

  • 1 gennaio 2008 - 31 dicembre 2009 tasso del 3% in ragione d’anno;
  • dal 1 gennaio 2010 tasso del 1% in ragione d’anno;
  • dal 1 gennaio 2011 tasso del 1,5% in ragione d’anno;
  • 1 gennaio 2012 - 31 dicembre 2013 tasso del 2,5% in ragione d’anno;
  • dal 1 gennaio 2014 tasso dell’1% in ragione d’anno;
  • dal 1 gennaio 2015 tasso dello 0,5% in ragione d’anno;
  • dal 1 gennaio 2016 tasso dello 0,2% in ragione d’anno.

A partire dal primo gennaio 2017 il saggio degli interessi legali è ulteriormente diminuito arrivando allo 0,1% in ragione d’anno secondo Il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze 7 dicembre 2016. È bene sottolineare che sia gli interessi legali che la sanzione ridotta, verranno calcolati a partire dall’importo dell’imposta che il cittadino non ha saldato.

Il ravvedimento operoso può essere utilizzato da tutti i cittadini, anche se prima della Legge di stabilità del 2015, se si verificavano queste condizioni:

  • l’irregolarità fosse già stata inviata e notificato al cittadino;
  • fossero partite notifiche, ispezioni o provvedimenti nei confronti del contribuente;
  • siano state formalizzate altre notifiche tra le quali: una notifica di comparizione in tribunale, la richiesta di fornire dei documenti, o l’invio di questionari, tutti correttamente inviati e notificati al cittadino.

Il contribuente non poteva più usufruire del ravvedimento operoso. Attualmente, invece, questo strumento non è più utilizzabile solo dopo la notifica di un accertamento o un atto di liquidazione e successive comunicazione degli esiti e delle irregolarità; nello specifico al momento dell’emissione della relativa cartella esattoriale

I contribuenti sono comunque tenuti a regolarizzare nel più breve tempo possibile eventuali discordanze perché, è vero che i tempi disponibili per richiedere il ravvedimento operoso si sono allungati, ma è altrettanto vero che gli avvisi legati alla riscossione totale o parziale dell’imposta mancante arrivano solamente un anno dopo, a differenza della cartella esattoriale che invece viene emessa soltanto dopo pochi mesi, rendendo a questo punto nullo il ravvedimento operoso.

È anche utile aggiungere che l’utilizzo del ravvedimento operoso, per regolarizzare le proprie posizioni debitorie con l’Agenzia delle Entrate, non preclude comunque l’eventuale accertamento, controllo o verifica da parte dei Comuni.




Tipologie di ravvedimento operoso



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Esistono diverse tipologie di ravvedimento che variano in base alle tempistiche con cui il contribuente regolarizza le proprie mancanze.

  • Ravvedimento sprint: per i pagamenti effettuati entro 14 giorni dopo la naturale scadenza. La sanzione ordinaria che dovrebbe ammontare al 15%, in questo caso diventa pari allo 0,1% calcolata per ogni giorno di ritardo fino ad arrivare al quattordicesimo;
  • Ravvedimento breve: quando il contribuente effettua il pagamento entro 30 giorni dopo la naturale scadenza dell’imposta. La sanzione ammonta all’ 1,5%;
  • Ravvedimento lungo: se i pagamenti avvengono entro 1 anno dalla scadenza, il tasso si alza raggiungendo il 3,75%.

Leggi anche =>    Scandenze ravvedimento operoso nel dettaglio (Guida e dettagli Excel online)


Successivamente all’introduzione della nuova legge di stabilità del 2015, a queste tre tipologie, ne sono state successivamente aggiunte altre tre, che sono:

  • Ravvedimento intermedio: se i pagamenti avvengono entro 90 giorni, in questo caso la sanzione ordinaria prevista fino al 2015 del 3,3% ora ammonta al 1,67%;
  • Ravvedimento ultra annuale: per pagamenti effettuati entro 2 anni con sanzione pari al 4,2% (solo per i tributi di competenza dell’Agenzia delle Entrate; non è valido quindi per i tributi comunali quali IMU, TASI, TARI, COSAP, TOSAP, per diritto annuale CCIAA e per il bollo auto);
  • Ravvedimento massimo: tutti i pagamenti avvenuti oltre i 2 anni. La sanzione tocca quota 5% oltre ovviamente il costo del tributo insoluto o mancato. (Anche in questo caso si applica solo per i tributi di competenza dell’Agenzia delle Entrate).

La sanzione prevista per la notifica dell’avviso bonario ammonta al 10% (a condizione che venga comunque effettuata entro 90 giorni), mentre sale al 30% nel caso in cui l’ente preposto abbia già emesso la relativa cartella esattoriale.


Articolo Equitalia =>    Come non pagare le cartelle esattoriali    (come evitare il pagamento...)


Pagamento del ravvedimento operoso



Come scritto in precedenza, è sempre bene pagare immediatamente la mancanza o l’insoluto appena ci si accorge dell’irregolarità della propria posizione contributiva. Il pagamento può essere effettuato tramite l’ausilio dei modelli F24 o F23 a seconda della tipologia di imposta.

  • Il modello F24 si utilizzerà per il pagamento delle imposte sui redditi, sull’intrattenimento o su quelle sostitutive, per l’IVA e per l’IRAP ed a partire dal primo Gennaio 2017 anche per le imposte auto liquidate delle successioni.
  • Il modello F24 Elide per i tributi, sanzioni o interessi che sono interconnessi con l’iscrizione di contratti di locazione e affitto di beni immobili.
  • Il modello F23 invece si utilizzerà per il pagamento dell’imposta di registro e tutti gli altri tributi indiretti.

Di seguito vediamo, nello specifico, un esempio di modello F24 debitamente compilato:


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Esempio di modello per pagamento ravvedimento operoso.    Fonte immagine: pagaremenotasse.com


Come si evince dall’immagine, ogni interesse avrà il proprio codice tributo da indicare al momento della compilazione del modello F24 (Guida + Istruzioni). A partire dal 2015, infatti, i codici tributo per il pagamento degli interessi, dovranno essere indicati separatamente rispetto al tributo stesso (e non più assieme come succedeva prima del 2015). I codici da utilizzare sono i seguenti:

  • codice 1989 per interessi da ravvedimento su tributi IRPEF;
  • codice 1990 per interessi da ravvedimento su tributi IRES;
  • codice 1991 per interessi da ravvedimento su tributi IVA;
  • codice 1992 per interessi da ravvedimento su tributi su imposte sostitutive;
  • codice 1993 per interessi da ravvedimento su tributi IRAP;
  • codice 1994 per interessi da ravvedimento su tributi relativi all’Addizionale Regionale;
  • codice 1998 per interessi da ravvedimento su tributi relativi all’Addizionale Comunale.

Se il ravvedimento operoso è invece richiesto per la regolarizzazione della posizione tributaria sulle ritenute d’acconto, allora gli interessi dovranno essere ancora sommati al tributo, senza quindi dividerli con un codice differente.




La tabella esplicativa seguente indica i codici della sanzione da scrivere all’interno del modello F24 o F23 previsti per le differenti sanzioni.


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È bene sapere che non è possibile richiedere il saldo del pagamento a rate, questo a causa dell’utilizzo del ravvedimento operoso. È invece consentito chiedere la compensazione con i potenziali crediti d’imposta maturati per i tributi già sopra descritti (ovvero IRES, IVA, IRPEF, IRPEG etc.).


Scaricare software di calcolo del ravvedimento Agenzia Entrate


Per effettuare il calcolo del ravvedimento operoso è possibile leggere la guida offerta ad inizio post; oppure accedere al sito dell’Agenzia ed utilizzare il loro software online per calcolare direttamente tutti i dati. Per arrivare al software, basta recarsi sulla “Home Page dell’Agenzia” e seguire questo percorso:

  • Recarsi in Home (Prima pagina);
  • Cliccare sulla voce dei Servizi online;
  • Accedere ai Servizi Fiscali;
  • Ed infine andare su Servizi Senza Registrazione.


Modello f24 con saldo pari a zero


Se il contribuente ha la possibilità di effettuare una compensazione e la stessa risulti pari a zero; lo stesso è comunque tenuto alla presentazione del modello F24. In tal modo gli enti preposti entreranno a conoscenza dell’effettiva richiesta di versamento e della successiva compensazione che il cittadino ha richiesto.

La mancata o ritardata esibizione del modello F24 debitamente compilato, anche con saldo pari a zero, costituisce quindi un’irregolarità che dovrà pertanto essere gestita nel seguente modo:

  • esibizione del modello F24 online prima della fine del termine della presentazione della dichiarazione rispetto all’anno in cui l’irregolarità è stata fatta;
  • pagamento della sanzione pari a euro 5,00 se il ritardo nella presentazione del modello non supera i 5 giorni, o pari a euro 15,00 se lo stesso supera i 5 giorni.

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