Pensione casalinghe Inps anticipata: requisiti

Se sono disoccupato posso richiedere la pensione in anticipo? La pensione casalinghe Inps anticipata si può richiedere a 57 anni? Conviene andare in pensione prima della vecchiaia?

Queste sono tutte le domande che ultimamente si fanno i poveri disoccupati e coloro che non riescono a mettere via abbastanza contributi per poi vivere una vita felice, una volta terminata la propria carriera lavorativa.

Comunque è giusto sapere che con le nuove leggi è possibile ottenere una pensione Inps come Casalinga a 57 anni di età, indicata anche come fondo pensionistico anticipato. Per ottenere un contributo di questo tipo, prima di arrivare all'età pensionistica è opportuno versare un determinato importo annuo.

In caso contrario si potrà ricevere la classica pensione una volta arrivati a 65 anni di età. Infatti come ben sappiamo il compenso che si riceverà è proporzionato in base ai contributi versati; questo perché si tratta principalmente di un fondo assistenziale e non di una prestazione previdenziale.

In questa guida, il blog "salvadanaio" cercherà di farvi capire come iscriversi al nuovo fondo casalinghe; chi può iscriversi; quanti contributi massimi si devono versare per avere una buona pensione e a quanto ammonta il compenso finale mensile, una volta andati in pensione.



Chi può registrarsi al fondo casalinghe e conviene la pensione Inps casalinga?

In molti pensano che il fondo casalinghe è indicato solo alle donne; forse per il semplice motivo che il titolo è indicato sotto veste femminile, ma non tutti sanno che invece la pensione casalinghe Inps può anche essere rischiarata dagli uomini. Questo fondo previdenziale però richiede dei dettagliati requisiti per poter essere accettati; in caso contrario non sarà possibile accedere alla pensione Inps per casalinghe. Ecco l'elenco completo:

  • Età minima di 15 anni per chi è stato assolto dall'obbligo scolastico;
  • Età di 16 anni minima classica e massima di 65 anni;
  • Non essere in possesso di altre pensioni;
  • Essere responsabile in famiglia, svolgendo le normali operazioni di assistenza famigliari in casa;
  • Non eseguire altri lavori dipendenti o autonomi, ai quali è necessario un'iscrizione presso una nuova cassa previdenziale o ente pensionistico;
  • Possibilità di aderire al fondo avendo un semplice lavoro provvisorio part-time, utile per completare le settimane, al fine di arrivare alla pensione e retribuzione.

Per richiedere una pensione casalinga a che età si deve smettere di lavorare?

Partecipando al nuovo fondo per casalinghe si potrà richiedere una pensione anticipata a 57 anni, a patto che il compenso sia il 20% maggiore dell'assegno sociale. Logicamente se non si dovesse raggiungere tale soglia, l'età pensionabile per poter avere la propria pensione per la vecchiaia dev'essere pari a 65 anni; cioè la normale fascia di età che tutti devono raggiungere per andare in pensione. Ma nel dettaglio come si richiede e conviene la pensione per casalinghe in Italia?

Versamento contributi casalinghe Inps: quanto si paga?


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Requisiti pensione casalinga Inps: conviene in Italia?
Se dobbiamo essere sinceri non esiste una quota minima da versare e neanche una massima; tutto dipende da cosa volete fare voi e da quanto vorrete poi ritirare in futuro. Logicamente qualche piccolo calcolo dev'essere fatto per sapere con esattezza quanto si potrà ritirare come pensione mensile. Per avere un mese di contributi valido dovrà essere seguito un versamento di 25 euro almeno; quindi ci pagherà sui 105 euro gli sarà accreditato un fondo di 4 mesi. In caso invece si voglia arrivare a cifra tonda, cioè per importo annuo, si dovrà eseguire un versamento di 300 euro. Questo farà sì che l'istituto Inps calcoli il tutto come 12 mesi completi.

Pensione una casalinga quanto spetta? A quanto ammonta il guadagno finale?


Come già indicato, per sapere quanto spetta ad una casalinga, tutto dipende da ciò che si versa. In poche parole se si vuole ottenere una pensione casalinghe Inps degna almeno per vivere o meglio sopravvivere alla vita di tutti i giorni è necessario versare delle somme considerevoli.

Infatti questo tipo di fondo è gestito mediante un trattamento contributivo e tutto varia in base ai contributi che vengono regolante versati. L’ammontare, facendo un esempio, su un versamento massimo di 300 euro ogni anno per un periodo stimato di 40 anni, permetterebbe alla casalinga in questione di ricevere un guadagno vicino ai 13.600 euro; che se suddivisi in un arco temporale di 12 mesi, cioè in una pensione mensile, offrirebbe alla casalinga disoccupata un importo che varia dai 40 ai 65 euro circa (i calcoli dipendono dall'età).

Il tutto è stato più o meno analizzato senza tenere in considerazione la rivalutazione e i coefficienti; che se peggiori farebbero diminuire ancora di più la pensione.


Considerazioni finali sul calcolo contributivo della pensione

Alla fine dei conti i calcoli per determinare la pensione non sono sbagliati; ciò che lascia gli italiani a bocca asciutta è prevalentemente il metodo di analisi dei coefficienti. Tutti questi metodi utilizzati costringono i cittadini a non investire più i soldi e nel caso si dovesse parlare di pensione “visti i redimenti a zero!” a nascondere il proprio denaro in casa.

Quindi i rendimenti bassi di certo non aiutano l’Italia ad incentivare il versamento dei contributi a chi guadagna poco e niente. Di certo non si farà avanti neanche l'ente Inps, visto la situazione di crisi attuale non penso ci sarà un incremento dei tassi tanto facilmente.

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