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Come evitare il controllo pagamento del canone rai

In molti per paura di non poter più possedere la televisione e con il timore di una visita da parte di Equitalia o forze dell’ordine, continuano a pagare il canone rai, anche se non lo guardano e non gli interessa pagarlo. In questa guida vi spiegherò come evitare il controllo pagamento del canone rai e in modo del tutto legale evitare di pagare l'abbonamento Rai.

Per chi non volesse continuare a versare le spese per il pagamento del canone rai, ogni cittadino italiano, ha la possibilità ed estrema libertà di richiedere un modulo di suggellamento del televisore. Il tutto lo si potrà fare semplicemente tramite raccomandata (andata e ritorno) indirizzata alla Rai; alla quale si chiederà di bloccare il segnale del canone al fine di evitare il continuo pagamento.

Come evitare il controllo pagamento del canone rai


Ricordo che, anche se non succede quasi mai, con l’invio del telegramma è possibile l’arrivo a casa di un tecnico specializzato in grado di bloccare il segnale della Rai, mediate un’apposita modifica alla televisione. Questo passaggio, vi consentirà di tenere la TV e continuare ad utilizzarla, senza che vi venga portata via.

Come ho appena indicato questo passaggio è molto importante, perché consentirà al consumatore, di mantenere il proprio televisione, semplicemente ovviando il segnale della Rai dalla propria abitazione.

Quindi vi consiglio dei evitare paranoie o continue paure che vi tormentano dal passato; da adesso in poi, le forze dell’ordine non potranno più prendere in loro possesso il vostro televisore e se nel caso più remoto dovesse esserci anche un controllo alla vostra abitazione “direttamente” da parte di un autorizzato Rai, ricordatevi che potete sempre avvalervi dei vostri diritti! Il tutto per ovvi e radicali motivi, che sono:

  • In Italia un cittadini italiano può decidere se far entrare in casa qualcuno oppure no, se quest’ultimo non è munito di un reale documento prescritto dalle autorità. Quindi in assenza di un regolare mandato di perquisizione, potete tranquillamente chiudere la porta e far finta che non sia arrivato nessuno.
  • In caso siate più generosi, potete (ma non siete in alcun modo obbligati) portare il televisore fuori dal vostro appartamento e farlo visionare all'incaricato, per poi riprenderlo a controllo ultimato.
  • Nel caso le forze dell’ordine dovessero presentarsi nuovamente con solo il mandato di controllo TV (realtà insolita ed oltre luogo, alquanto ridicolo richiedere per un ufficiale di polizia un mandato per un controllo rai) potete ancora una volta rifiutare il loro ingresso nell'appartamento, visto che il suddetto documento non esplicita l’ingresso in casa, ma solo della visione dell’oggetto.
  • Infine nel caso dovesse andare a buon fine la richiesta di suggellamento per la tv e poi in futuro si decida di cambiarla utilizzandone una nuova nella stessa casa; ecco questo è un problema vostro, visto che comporta un vera evasione fiscale. Comunque, sapendo che è impossibile stabilire per la Rai e per gli agenti di polizia che voi siate entrati in possesso di un nuovo televisore nella stessa abitazione è giusto che siate voi stessi a contattare nuovamente la Rai per informali, dimostrando la vostra buona condotta e volontà nel rispettare gli accordi presi in passato sulla non visione della rai.

Modulo di disdetta alla rai inviato, ma da loro ignorato, cosa faccio?


Questo è un problema che affligge moltissimi cittadini e consumatori; in quanto quasi sempre la Rai evita ed archivia le richieste da parte della gente di suggellamento; inviando nuovamente la successiva busta con la richiesta di pagamento del canone rai. Questo accade ogni qualvolta non arriva l’incaricato a casa. Quindi non vi resterà altro che rimanere calmi e presentare la vostra conferma di invio, della lettera di suggellamento (preservate sempre una copia e quando inviate la lettera con il modulo disdetta canone rai, procuratevi sempre una lettera raccomandata che esegua l’andata e il ritorno per la conferma; così facendo sarete, anche se poco, tutelati) per bloccare qualsiasi loro condanna o richiesta forzata dei pagamenti arretrati non inviati.

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