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Intestare case ad invalidi: come tutelare i disabili

Guida per capire come intestare case ad invalidi ed aiutare così anche le persone disabili. Molte volte si pensa di intestare casa ad una persona invalida proprio per tutelarla in caso di una futura mancanza di uno dei genitori, oppure anche per ricevere le agevolazioni fiscali previste per queste tipologie di casi.

Per prima cosa è bene specificare che ci sono diverse disabilità, (basate su percentuali) e la situazione cambia anche se il disabile in questione è minorenne o ha già compiuto la maggiore età. Se prendiamo per esempio un figlio disabile al 100% e con un ritardo cognitivo lieve, in questo caso la casa potrà essere intestata a patto che il tribunale si esprima in modo positivo, in quanto andrà fatto un ricorso intestato al giudice tutelare e sottoscritto dai genitori o da chi ne esercita la potestà, specificando le motivazioni per cui si vuole intestare casa al figlio minore disabile.


Come intestare casa ad invalido in Italia


Intestare case ad invalidi

I genitori, godranno successivamente dell’usufrutto legale finché il figlio disabile non abbia compiuto la maggiore età, mentre il figlio godrà di tutte le agevolazioni fiscali a seguito dell’acquisto (se si tratta di prima casa). Anche in caso di successione, il disabile avrà gli stessi diritti ereditari di tutti gli altri, con l’unica eccezione che egli si debba rivolgere al suddetto tribunale, in cui il giudice tutelare nominerà un tutore o un amministratore di sostegno a seconda dei casi, il quale aiuterà il disabile nella cura del suo patrimonio.

In genere le persone nominate dal giudice sono parenti stretti o comunque persone fidate, anche se attualmente esistono anche delle associazioni preposte che aiutano il disabile in situazione di difficoltà proprio in questi cavilli burocratici. Per tutelare ulteriormente il proprio figlio disabile, è anche bene pensare ad una buona assicurazione che copre non solo l’immobile da possibili danni derivati dal furto o dall'incendio; ma anche il disabile stesso e tutte le persone che passeranno la maggior parte del tempo assieme a lui. In questo caso non possono essere altro che i genitori, il tutore legale, l’infermiera o la badante di sostegno.


Come tutelare i bambini disabili per il possesso della proprietà


Quindi ricapitolando, abbiamo capito che intestare una casa ad un figlio minorenne (come abbiamo già visto nella precedente guida) è pienamente fattibile secondo il codice civile italiano, mediante l’atto amministrativo presente all'interno dell’articolo 320 c.c. offerto dal tribunale di tutela del minore. Insieme all'acquisto dalla prima casa per disabili o figli minori, entreranno a far parte anche i genitori, i quali però potranno godere solamente dell’usufrutto legale e una volta che il figlio avrà raggiunto la maggiore età (compimento dei 18 anni in Italia) saranno chiamati fuori. Il figlio quindi potrà godere di molte agevolazioni, come ad esempio quelle relative all'acquistato della prima casa e in caso di successione dei diritti riguardanti l’eredità.

Logicamente se non ci dovessero essere i genitori a badare alla tutela del bambino, saranno ugualmente presenti figure importanti e di sostegno; come ad esempio: un curatore, un tutore, un giudice tutelare, un avvocato e un amministratore di sostegno. Essi avranno lo scopo di migliorare la vita del bambino nella sua semplicità, offrendoli la possibilità di ritrovare (una volta maggiorenne) da parte un patrimonio per poter vivere in tranquillità. Infatti il lavoro che dovranno svolgere queste figure professionali, sarà proprio quello di tutelare nel migliore dei modi il bimbo minore o disabile, al fine di curare il suo patrimonio nel migliore dei modi e consentirli in futuro di poterlo utilizzare come lui meglio crede.

Commenti

  1. Notizia molto utile grazie mille per l'informazione. Almeno anche chi è in difficoltà potrà avere un aiuto e una casa dove stare di sua proprietà nel caso in genitori non ci fossero più :) meno male...

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