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Riforma catasto 2016 entrata in vigore: cosa cambia

La nuova entrata in vigore dell riforma del catasto 2016 sulle case in Italia è iniziata! Questa riforma dovrà essere attuata da circa 63 milioni di proprietari immobiliari, dove ciò che principalmente verrà cambiato sarà: la rendita catastale (imposta sulle successioni), il valore patrimoniale, gli sconti effettuabili, il regime di tassazione sulle chiese e le categorie catastali in generale.

Oltre a questo, con la riforma del catasto 2016 (che si estenderà fino all'anno 2019), sono state aggiunte importanti novità anche sui parametri di calcolo del valore immobiliare; infatti da adesso in poi i calcoli per determinare il valore finale di una casa, non avverrà più calcolando i vani, ma indicando i metri quadri dell’immobile in questione. In questa guida cercheremo di capire i 5 punti fondamentali che hanno determinato la nuova legge e riforma sul catasto.


Riforma del catasto 2016 le novità immobiliari per calcolare il valore della casa


Riforma catasto
Cosa cambia con la nuova Riforma catasto entrata in vigore nel 2016 ?

Rendita catastale - essa un semplicemente un valore fiscale, usato in questo contesto, per indicare il valore di una casa ai fini dell’imposta diretta/municipale, di successione, di donazione e ipotecaria. Che detto in parole semplici, non è altro che la struttura iniziale di calcolo per tutte le tasse dell’immobile (Tasi e Imu). Analizzando i dettagli riguardanti la nuova riforma, questo dato sarà indicato dal valore patrimoniale, che a sua volta verrà calcolato dal valore di mercato al metro quadro (in base al tipo di dimora). Per fare questo però si dovranno utilizzare altri parametri di calcolo, che riguardano: il riscaldamento, le scale, la manutenzione, il piano, l'affaccio e gli ascensori.

Valore patrimoniale - quindi questo parametro, calcolato con la rendita catastale, crederà un nuovo algoritmo, che andrà a modificare i calcoli del valore al metro. Esso poi, si dovrà moltiplicare con i mq dell’immobile. Ciò darà quindi vita al nuovo valore patrimoniale. Praticamente il tutto servirà sempre per garantire lo stesso proposito e quindi tutelare tutte le entrate derivanti dalle imposte erariali e locali (IMU, TASI, IVA e tasse locali) nelle casse statali che dovranno risultare invariate.

Sconto sugli immobili - con la seguente legge tutte gli edifici con oltre 300 metri quadri, indicizzati come strutture “storiche/artistiche” verranno assoggettate a sconti del 30% sulle rendite e il valore patrimoniale. Fatto ciò essi rientreranno tra le nuove categorie ordinarie.

Leggi sulle Chiese - per le strutture religiose è stato deciso di non conferire alcun valore in caso di vendite. Lo stesso ragionamento è stato deciso in caso di successione; infatti non è possibile ricevere rendite sulle chiese. Oltre a questo le seguenti strutture non sono obbligate a pagare le tasse e le imposte. Visto che rientrano tra le categorie di edifici senza alcuna produttività e guadagno. 

Le varie categorie catastali immobiliari - Esse affronteranno un controllo completo; nei quali verranno presi “principalmente” in esame i seguenti gruppi: (A, B, C, D, E, F). Questi ultimi gruppi elencati verranno sostituiti in maniera definitiva in due altri nuovi gruppi:

  • Il gruppo “O”è dedicato agli immobili ordinari; mentre il gruppo “S” è destinato invece agli immobili speciali.
  • Gli immobili indicati come appartamenti, faranno poi parte della categoria “O/1”. Questo perché le altre categorie, indicate come: A/1, A/2 e A/3, sono stata cancellate e non più disponibili.
  • Invece un’ordinanza del Ministero dell'Economia e delle Finanze, avrà l’obbligo di regolamentare i criteri delle case di lusso. Cioè le abitazioni signorili: (A/1, A/8 E A/9), indicate come: ville, castelli e case storiche.

Al contempo tutte le case, appartamenti, edifici e così via, verranno riesaminati e catalogati in base alla destinazione d’uso. Ricordiamoci comunque che questi parametri di calcolo del catasto, sono stati attivati adesso nel 2016 e rimarranno tali fino all'anno 2019.

[AGGIORNAMENTI] entrata in vigore riforma del catasto


A quanto pare alcune parti di legge sulla riforma del catasto slittano facendo delegare ancora una volta delle normative in merito a tale legge. Era stato previsto che ci sarebbero stati diversi convogli a riguardo della nuova riforma catasto 2016; ma non con tale disagio. Non che sia un guaio per i cittadini, però che almeno si decidessero su cosa fare e cosa non fare. Comunque per chi ancora non lo sapesse, ciò che viaggi in ritardo per la riforma del catasto, riguarda principalmente i fabbricati e soprattutto il coinvolgimento dei comuni attivi. Oltre a tali problematiche è prevista l’introduzione del:

  • Metro quadro come unità di misura per la consistenza immobiliare;
  • Segmentazione territoriale in micro-zone;
  • Nuove stime e metodi per valutare le case, appartamenti ed edifici;
  • Cancellare il metodo di valutazione attuale delle classi e categorie immobiliari;
  • Nuovo calcolo matematico del valore e del reddito immobiliare;
  • Statistiche di riqualificazione delle abitazioni differenti;
  • Nuovi meccanismi per i valori sulle rendite delle case;
  • Cambiamento delle imposte immobiliare, mediante calcoli ed adeguamento aliquote;
  • Nuova definizione ed andamento delle commissioni censuarie provinciali;
  • Nuovo funzionamento delle commissioni censuarie centrali.

Vi ricordo che la legge prevedeva entrata in vigore dei vari decreti legislativi in massimo 1 anno dal momento della presentazione della normativa (inviata a marzo 2015) per quanto riguarda la riforma fiscale e la revisione del catasto sui fabbricati in Italia. Ora non ci resta che attendere e capire come si svilupperanno nuovamente i fatti…

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