Step da seguire prima di creare una startup

Creare una startup può rappresentare una soluzione alla situazione economica e lavorativa attuale? Fino a qualche anno fa chi lasciava un posto da dipendente per lanciarsi nell’impresa di creare una società veniva visto come un pazzo visionario: era molto più semplice mantenere il proprio impiego, con un orario ben definito, ferie e malattia pagate. “Giocare” a fare l’imprenditore era vista come una scelta azzardata.

Ma la situazione nell’ultimo decennio è decisamente cambiata: in primo luogo perché riuscire a trovare il “posto fisso” è diventato sempre più difficile. La crisi economica e le riforme del mondo del lavoro che ne sono derivate hanno contribuito a peggiorare la condizione del lavoratori dipendenti.

E la situazione non prevede miglioramenti in tempi brevi: è anzi probabile che la situazione dei lavoratori dipendenti peggiori sempre di più, con stipendi più bassi, orari di lavoro più lunghi e l’impossibilità di migliorare la propria professionalità.

Le opzioni sono due in un momento del genere: ci si può accontentare della propria situazione oppure decidere di correre dei rischi per inseguire i propri sogni e migliorare la propria situazione, non solo economica ma anche personale. Stare fermi nella stessa posizione, senza provare qualcosa di nuovo, non porterà certo a grandi risultati: invece creare una startup può rappresentare il punto di svolta sia dal punto di vista professionale che da quello personale.

Mai come in questo momento storico vale il proverbio “chi non risica, non rosica”: è necessario almeno provare a cambiare la propria situazione per avere una speranza di miglioramento.

Vediamo allora quali sono i diversi cinque step da seguire nella fase iniziale di creazione di una startup: è importante conoscere e rispettare questi passaggi obbligati per partire con il piede giusto e aumentare le possibilità di successo di una startup.

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Step 1: migliorare una buona idea


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Una buona idea di business è la base di partenza per creare una startup: ma nella maggior parte dei casi la prima forma di idea che si sviluppa non è sufficiente a dare origine a una startup di successo. È molto importante prendersi un po’ di tempo per studiare a fondo l’idea che si è avuta: questa operazione è importante per capire se l’idea può essere migliorata (ed è molto probabile), quali sono i suoi limiti, se sono effettivamente superabili oppure è meglio rinunciare e passare a un altro progetto.

Si tratta di un’operazione di analisi che permette di effettuare una prima scrematura fra le idee di business che si hanno all’inizio del progetto, in modo da proseguire soltanto quelle che hanno una concreta possibilità di realizzarsi. Inoltre questa operazione è importante anche per il seguito nel processo di creazione di una startup: definire in modo corretto e concreto un’idea di business permette infatti di risparmiare tempo (che è sempre prezioso) e lavoro nei passaggi successivi, quando cioè l’idea andrà trasformata in impresa.

Step 2: le critiche (ma non tutte) servono a migliorare


È impossibile pensare che un’idea di business sia perfetta così come viene formulata in un primo momento: ci sono sicuramente delle imperfezioni da correggere e degli aggiustamenti da fare, che molto spesso lo startupper non è in grado di individuare perché troppo convinto della bontà del suo progetto. Proprio per questo è importante, in questa fase di creazione della start up (ma anche in quelle successive) avere accanto delle persone che siano in grado di valutare l’idea di business in modo imparziale (cioè che non vogliano assecondare a tutti i costi lo startupper), tanto da formulare tutte le critiche che sono necessarie al miglioramento dell’idea stessa.

Ma attenzione, perché esistono critiche e critiche: quelle che vanno ascoltate sono le critiche “positive”, che vanno a individuare i difetti di un’idea di business e allo stesso tempo propongono una soluzione costruttiva agli stessi. Mentre le critiche negative, quelle che non vengono motivate in modo corretto e che soprattutto non offrono una possibile soluzione, non vanno ascoltate, perché sono critiche prive di uno scopo utile.

Quindi le persone che è necessario avere accanto in questa fase sono quelle che non si limitano a dire che qualcosa “non va bene”, ma spiegano cosa non funziona e come è possibile farlo funzionare: si tratta di persone positive, che davanti a un problema non si fermano ma fanno di tutto per trovare una soluzione.

Step 3: creare un prototipo


Una buona idea di business non può rimanere solo un’idea: realizzare un prototipo del prodotto o servizio che la propria startup andrà a offrire è molto importante da diversi punti di vista. In primo luogo permette di rendersi conto di quello che potrà essere il risultato del proprio progetto:

Osservando il prototipo si possono notare problemi che non risultavano “sulla carta” e valutare come risolverli, in modo da arrivare a un prodotto finale privo di difetti.

Inoltre il prototipo è molto utile nel rapporto fra la startup e i soggetti terzi, come possono essere eventuali soci o finanziatori: infatti, è molto più probabile che questi soggetti si facciano convincere potendo vedere e utilizzare un prototipo del prodotto o servizio che dovrebbero finanziarie, rispetto a una semplice dimostrazione “sulla carta”. Un prototipo è un punto di partenza, la prima concretizzazione reale dell’idea di business alla base della startup.

Step 4: controllare gli avversari

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Grazie a un prototipo è possibile svolgere poi un’altra operazione altrettanto importante: quella del confronto con le offerte della concorrenza. Infatti, salvo il caso in cui il prodotto offerto dalla startup sia completamente innovativo e si va a inserire in una nicchia di mercato nuova, è molto probabile che esista già una concorrenza, più o meno radicata.

Ovviamente è importante confrontare il proprio prodotto o servizio con quello offerto dai concorrenti diretti e il prototipo permette di farlo in modo accurato. In questo modo è possibile capire se esistono già prodotti o servizi simili (o uguali) oppure se ci sono delle differenze. Confrontare il prototipo con la concorrenza permette inoltre di capire se ci sono dei problemi che sono sfuggiti al momento dello sviluppo e in che modo altri li hanno affrontati e risolti. In questo senso si può sfruttare la concorrenza per correggere i propri errori prima ancora di commetterli.

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Step 5: la prova del fuoco

Quando si ritiene che il prototipo sia pronto, viene il momento di sottoporlo al test più difficile: quello del pubblico, che determinerà il successo o l’insuccesso del prodotto o servizio (e di conseguenza della start up). Buttarsi direttamente sul mercato rappresenta un grave rischio: se il prodotto non è perfetto e non incontra il gusto dei consumatori il rischio di fallimento è molto elevato. Quindi diventa importante un ulteriore passaggio: quello rappresentato da un test su un campione di persone, che dovranno poi valutare il prodotto offerto, segnalandone pregi e difetti.

In questa fase è molto importante selezionare con attenzione il campione che andrà a testare il prodotto: si deve trattare di un campione per quanto possibile eterogeno, che comprenda persone di età, genere, professione e livello di istruzione diversi: infatti, usando come tester soggetti che appartengono tutti, per esempio, alla stessa fascia di età si rischiano di avere dei risultati “falsati”, che non tengono conto delle differenti opinioni legate alla differenza di età.

Questa fase di test permette di valutare le reazioni del pubblico e quindi di capire se il prodotto offerto dalla propria startup è in grado di rispondere alle esigenze dei consumatori oppure se vi sono dei difetti su cui è necessario intervenire. Grazie ai feedback dei potenziali clienti si è in grado di migliorare ulteriormente il prodotto, che è a questo punto pronto a essere lanciato sul mercato.

Abbiamo visto 5 step che bisogna seguire prima di creare una startup: seguire questi passaggi permette di arrivare alla realizzazione della start up e all’entrata sul mercato con la sicurezza di avere fatto un buon lavoro e di aumentare anche di molto le possibilità di avere successo.

La guida proposta è stata offerta dal sito di Startup vincente con i quali abbiamo deciso di collaborare in modo da far capire alla gente come e cosa fare prima di mettersi in proprio con una nuova attività. In poche parole i vari step identificano tutte le forme, o meglio le operazioni da compiere per chi è in cerca di un business plan di successo, senza incorrere in troppe difficoltà economiche.

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