iva 25,5 per cento: nuovo aumento 2016 dal Governo italiano

Le tasse sono sempre in aumento come l’IVA al 25,5%. Il governo ha deciso di aumentare l’IVA che passerà dal 22% al 25,5% con la nuova legge di stabilita 2016, dilazionando le percentuali di anno in anno fino al 2018 (anno in cui scadrà anche Tfr di prova in busta paga), non che questo servirà a molto, visto che metterà ugualmente in difficoltà milioni di italiani.

Purtroppo il continuo aumento dei costi sta creando davvero molti disagi ai cittadini italiani; i quali ormai inermi di fronte a queste decisioni stanno decidendo di abbandonare l'Italia per trasferirsi in altri paesi. Questa scelta è dovuta non solo all'aumento dell'Iva 2016/2017 e 2018; ma sopratutto a quello che succederà dopo, visto che secondo il Governo questo non basterà a risanare la spesa pubblica del nostro paese.


Quindi cosa succederà? In poche parole, tutti i soldi che il governo ha elargito in questi mesi “80 euro di bonus promessi” se li riprenderà in pochissimo tempo con le tesse che aggiungerà sui beni di primo consumo, sui qualsiasi bene che acquisteremo e con le imposte indirette sui vari consumi.

Quando inizierà il massacro dei cittadini con questo aumento inaspettato?


Il governo ha deciso di aumentare l’IVA di anno in anno e tutto inizierà dal 2016 e andrà avanti fino al 2018; ecco la lista delle percentuali:
iva 25,5 per cento nuovo aumento dal Governo italiano

  • 2013 – 2014 => iva pari al 21%
  • 2014 – 2015 => iva pari al 22%
  • 2015 – 2016 => iva pari al 22%
  • fine 2016 – 2017 => iva pari al 25%
  • inizio 2017 – 2018 => iva pari al 25,5%


Cosa succederà e quanto costerà l’aumento dell’IVA?

Anche se è solo di 2 punti percentuali, la cifra che ogni italiano andrà a pagare in più, potrebbe aggirarsi sui 30 euro; questo significa che il pagamento dell’IVA andrà pagato per qualsiasi operazione di vendita. Ad esempio l’IVA verrà applicata su tutti questi passaggi riguardanti la materia prima in produzione, che passerà poi dal produttore al grossista e da qual ultimo al rivenditore, per poi passare in fine al consumatore che dovrà sborsare una bella somma su prodotto finale da esso acquistato.


A pagare saranno “purtroppo” solo i cittadini, visto che gli imprenditori, possono tranquillamente scaricare l’iva del prodotto acquistato e levarsi un bel peso dalle spalle.

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