Richiesta del Tfr - prevista tassazione salata per tutti

Ci avevano assicurato che la richiesta del Tfr sarebbe stata gratuita per tutti i richiedenti. In realtà questo non accadrà ed ancora una volta saranno i lavoratori che ci rimetteranno in quanto si vedranno accreditate tasse più care, che tradotto in linguaggio comune significa meno soldi per tutti.

Fino ad oggi infatti tutti i soldi della liquidazione e versati alla previdenza integrativa godevano di aliquote agevolate, ma dal 1 marzo 2015 fino al 30 giugno 2018 in via sperimentale (ma vogliamo scommettere che rimarrà così per sempre?) se il richiedente vuole avere un anticipo del Tfr lo stesso sarà soggetto a normale tassazione.

Se il lavoratore percepisce un reddito annuo lordo fino a 15.000 euro allora non avrà alcuna preoccupazione in quanto lo stesso sarà soggetto a normale tassazione, da qui in poi però la differenza inizia a farsi sempre più netta ed onerosa, infatti se fino a 28.000 parliamo di poco meno di 50 euro in meno sul Tfr, in realtà le cifre cambiano in quanto l'aliquota pari al 38% cresce esponenzialmente arrivando anche a riduzioni importanti nell'ordine dei 300 euro. Oltre al danno anche la beffa, sì perché se smettiamo di dare il Tfr ai fondi integrativi, perdere l anche il contributo obbligatorio del datore di lavoro che era compreso tra l'1% ed il 1,8% sul compenso.


E chi continua a versare i soldi?


Anche in questo la situazione non può che peggiorare, difatti pure coloro che versano i soldi sui fondi integrativi subiranno una bella batosta. Stiamo infatti parlando di un aumento dell'aliquota applicata dal 12,5 % attuale fino al 20%!! Questa "bella" notizia ha fatto mobilitare tutte le casse previdenziali, in particolare quella relativa ai commercialisti che ha minacciato di disinvestire tutti i titoli pubblici italiani. 


E le imprese? 


In realtà neanche loro riusciranno a salvarsi da questa carneficina. Sì perché è vero che potranno comunque usufruire ancora una volta delle banche per riequilibrare i soldi versati per i dipendenti, ma è anche vero che anche per loro è stata prevista un'apposita tassa.

Ci stiamo riferendo alle piccole e medie imprese, coloro le quali hanno meno di 50 dipendenti in attivo che con le leggi precedenti potevano trattenere il Tfr in cassa; oggi invece dovranno obbligatoriamente versare al Fondo di Garanzia dell'Inps un contributo mensile dello 0,2% della compensazione imponibile ai fini previdenziali in eguale misura della quota maturanda saldata ai dipendenti.

Il fondo Inps partirà quindi da 100 milioni di euro già in cassa che verranno successivamente rimpolpati dal prelievo forzato da parte di tutte le imprese con meno di 50 lavoratori dipendenti.

Quando?


Come scritto in precedenza, questa nuova "operazione nuove tasse" (guarda come siamo felici) inizierà il 1 di marzo 2015 per continuare almeno fino a fine giugno 2018.

Chi verrà coinvolto?


Tutti i diretti interessati saranno coloro che lavorano nel settore privato, ad oggi infatti i dipendenti pubblici sono esclusi, che lavorano da almeno 6 mesi per lo stesso datore di lavoro. Rimangono attualmente escluse anche i lavoratori che appartengono alla categoria dei collaboratori domestici e di coloro che lavorano nel settore agricolo.

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