Buoni Fruttiferi Postali oggi, quanto ci fanno guadagnare?

Se dovessimo calcolare i buoni fruttiferi postali oggi contro i buoni ordinari del tesoro (Bot), sicuramente vincerebbero i Bfp di poste italiane.

La discrepanza non è tanta, si parla di pochi punti percentuale all'anno; purtroppo a differenza degli anni passati, i buoni fruttiferi postali hanno perso moltissimi interessi, offrendo al risparmiatore prodotti sempre meno convenienti. Ma comunque sempre meglio di niente, no?

Come ho già indicato nella precedente guida, le poste italiane hanno deciso di presentare i nuovi buoni fruttiferi 2017, che variano da medio a lungo termine. Il tutto comunque è come al solito garantito dallo Stato ed emesso secondo l'ordinanza della CDP - Cassa Depositi e Prestiti.

Adesso come adesso se dovessimo acquistare dei titoli di Stato ci troveremmo con i mano dei buoni a tasso zero (nel vero senza della parola), che non offrono al cliente che gli richiede, il niente assoluto (pochi rendimenti).

Inoltre essendo così bassi, non ci si riesce neanche a pagare le spese per mantenerli o le commissioni richieste per acquistarlo. Tutto questo accade perché i seguenti buoni (postali e Bot) hanno risentito del calo del costo del denaro più di tutti gli altri.

Buoni Fruttiferi Postali oggi, quanto rendono nel 2017? si può guadagnare?


I buoni fruttiferi postali, ci consentono di guadagnare ancora qualche euro, anche se offrono delle percentuali di interessi davvero basse. Comunque sia qualche possibilità di portare a casa una piccola rendita esiste; ma per farlo sarebbe opportuno investire in Bfp a lungo termine o utilizzando i nuovi Bfp “risparmi nuovi”.

Essi a confronti di tutti gli altri prodotti postali godono di decimali di guadagno più alti e consentono di conseguenza all'investitore di mettere da parte qualche soldo. Di seguito ho deciso di stilare una lista sulle percentuali di interesse aggiornate per i migliori prodotti postali garantiti dallo Stato. Ad esempio possiamo trovare:

Buoni fruttiferi ordinari – offrono un rendimento dello 0,15% lordo ogni anno, che significa ottenere un guadagno netto di circa il 0,13% annuo. Essi hanno una durata di 20 anni; infatti queste percentuali sono una media di ciò che si potrebbe ricevere nei primi 3 anni. Andando avanti con gli anni, si potrà ottenere il 2,0% fino al 18° anno. Una volta arrivati al 19° e 20° anno (quindi un tempo lungo) il tasso di interesse salirà fino al 2,50%. Questo buono fruttifero consente di guadagnare in modo graduale proteggendo i risparmi.

Buoni-Fruttiferi-Postali-oggi-rendono-si-guadagna-davvero

(Ormai cancellato dalle poste italiane e non piu sottoscrivibile) Buoni fruttiferi postali Diciotto mesi – offrono un rendimento basso ma crescente nel tempo. Esso è ideale per chi desidera investire denaro in periodo a breve termine per assicurare una protezione ai propri risparmi. Quindi i BFP 18 mesi permettono di guadagnare tra lo 0,10% allo 0,20% lordo ogni sei mesi. La quota netta che si dovrebbe prendere sarà tra gli 0,08% ai 0,17% ogni semestre.

Buoni Fruttiferi dedicati ai minorenni – offrono una quota che parte da uno 0,25% per il 1° anno, arrivando fino al 18° anno di età del ragazzo/a, con un tasso di interesse pari all'1,77% lordo, che se convertito in netto sarebbe circa l’1,55% annuo. Questo Bfp varia in base all'età del richiedente e una volta raggiunta la maggiore età si chiude in automatico.

(Ormai cancellato dalle poste italiane e non piu sottoscrivibile) Buoni fruttiferi RisparmiNuovi – sono adatti a tutti i risparmiatori che vogliono puntare i loro guadagni sulla liquidità. Proprio per questo motivo rispetto a tutti gli altri Bfp sono leggermente più convenienti e redditizi! Essi offrono degli interessi netti dello 0,35% ogni anno, per 4 anni. Una volta scaduti i primi quattro anni, i tassi di interesse salgono aumentando i rendimenti fino al 2,41% lordo annuo, che in netto significa circa il 2,10% ogni 12 mesi (questo tasso lo si potrà guadagnare dal 13° anno) fino alla fine del contratto.

(Incassi buoni fruttiferi 2017) Rendimenti investimenti e ritiro dei propri soldi guadagnati


Ricordiamoci che con la maggior parte dei buoni fruttiferi 2017, sarà possibile richiedere indietro i propri soldi in qualsiasi momento, senza nessuna perdita. Il rimborso del capitale che abbiamo investito e quindi protetto, con un rendimento sicuro nel tempo, anche se basso.

Per i Bfp RisparmiNuovi, le cose erano cambiare e tutto sembrava andasse molto meglio, visto che si potevano incassare i propri rendimenti guadagnati (solo dopo essere trascorsi 4 anni) e ricevere i propri soldi investiti, senza pagare spese o extra. L'unica pecca però riguardava gli interessi, infatti si doveva rinunciare a tutti tutti gli interessi maturati fino a qual momento.

Ma esistono ancora dei buoni fruttiferi oggi per il 2017 davvero buoni da attivare o no? Per rispondere a questa domanda ti consiglio di leggere il seguente post: Rendono i buoni fruttiferi o è uno scherzo?

Spese dello Stato e tasse da pagare sui Bfp in Italia oggi


Ma cosa rende i buoni fruttiferi postali oggi uguali ai Bot o a qualsiasi altro titolo posseduto in Italia? La risposta è semplice, le tasse e le imposte da pagare su di esso! Infatti qualsiasi sia il prodotto postale o finanziario in nostro possesso oltre a pagare le tasse, si dovrà anche pagare l'imposta di bollo annua.

Ad un primo impatto potrebbe sembrare una cavolata visto che si tratta di pochi ero al mese, ma visto e considerato che per i primi anni di possesso del buono fruttifero o bot, i guadagni sono pari a zero, il gioco non vale la candela o sbaglio? Si, purtroppo per i primi anni, anche il rendimento che si otterrebbe dai Bfp scenderebbe a zero, visto che i soldi guadagni si dovranno spendere per pagare l’imposta di bollo.

Comunque sia ci sono anche due cose che si devono tenere a mente: la prima riguarda l'esenzione dell'imposta di bollo (essa potrà avvenire solo se si ha deciso di depositare una somma non superiore ai 5.000 euro), infatti in questo caso la mini-patrimoniale si potrà anche non pagare se non si supera la cifra indicata dallo Stato.

La seconda invece riguarda i guadagni dopo i primi anni. Infatti, una volta superati i primi anni di guadagni e spese, si potrà sicuramente mettere un pochino di denaro da parte.

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