Pignoramento conto corrente bancario equitalia – come proteggersi

Nel caso Equitalia intervenga bloccando il conto corrente bancario, cosa si può fare per proteggersi? È possibile pignorare un conto corrente per permettere allo Stato di risanarsi automaticamente il proprio debito? Purtroppo si, Equitalia può inviare una lettera alla banca e richiedere un atto esecutivo forzato al fine di far rientrare nelle proprie tasche tutti i soldi che vengono mensilmente versati dal cittadino sul suo conto corrente. Tutto questo poi verrà prolungato fino al saldo totale del debito. Quindi nel caso dovesse succedere veramente un atto di pignoramento sul conto corrente bancario da Equitalia, come facciamo per tutelarci? Secondo quanto indicato dal Fisco e le nuove leggi 2016 presenti in Italia, il pignoramento del conto è una pratica valida, dovuta solo in casi di espropriazione forzata obbligatoria. Oggi in questa guida cercherò di farvi capire come tutelarsi da questo problema e difendersi anticipatamente in caso di blocco del conto.

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Conto corrente pignorato da Equitalia, cosa succede e come funziona?



Quando avviene un atto del genere da parte del Fisco, significa che è stato emanato un verdetto dal Giudice, al fine di prelevare i beni del debitore proprietario in modo che con essi possa risarcire e pagare le spese insolute e sanzioni avute durante il corso degli anni. Quindi l’unica cosa che può fare Equitalia è quella di avvalersi del diritto di espropriazione forzata e bloccare il conto corrente del debitore. Così facendo il correntista in questione avrà modo di ripagare le spese e saldare tutto ciò che ne rimane. Ricordo che un conto pignorato può essere bloccato solamente da un valido ente giudiziario secondo il Codice di procedura civile.

Purtroppo una volta in atto, il procedimento di incasso della rata è praticamente automatico e tutto serve quindi a garantire un pagamento sicuro e veloce. Senza dover obbligatoriamente prendere in esame la presenza di un Giudice, presentarsi in udienza, inviare una specifica autorizzazione e contestare l’utente pignorato; il quale dovrà solamente mettersi in carreggiata e versare le rate dell’atto recapitato da Equitalia, pagando il compenso dovuto. In poche parole questo avviene senza un avviso e senza nessuna notifica da parte delle autorità giudiziarie; rendendosi conto dell’accaduto solo dove l’impossibilità di prelevare o di utilizzo del conto per via di un pignoramento in corso da parte del Fisco.

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Questo disagio però avviene solo nel caso in cui si è in debito con il Fisco di elevate cifre di denaro e anche per chi non versa il compenso dovuto entro 60 giorni dal ricevimento della cartella esattoriale di pagamento da Equitalia. Dal link è disponibile una guida per capire come non pagare le cartelle.

Quindi può succedere che:

  • Nel caso ci si trovasse con il conto inutilizzabile; la banca potrebbe aver bloccato il vostro C/c per pignoramento mediante una richiesta da Equitalia.
  • Il proprio conto corrente risulti bloccato, per via di un atto inviato ed ignorato dal ricevente. Il pagamento deve essere portato a termine entro massimo 60 giorni dalla ricezione della cartella.
  • Intervenga un agente del Fisco in grado di pignorare il vostro conto per i debiti insoluti. Il conto non importa che sia vostro o di terzi; se i conti sono intestati anche a voi Equitalia potrà pignorarlo sia tramite procedimento esattoriale e sia tramite un operazione forzata.

Quindi non può succedere:

  • L’applicazione di tali norme a chi possiede dei debiti, ma al contempo possiede un credito pensionistico maggiore di 5.000 euro; oppure uno stipendio, pensione, indennità o altro più di 1/5 di quanto si guadagna o si riceve sul conto.
  • Di sottrarre più di 1/10 da chi possiede cifre fino a 2.500 euro
  • Di sottrarre più di 1/7 da chi possiede cifre tra i 2.500 euro e i 5.000 euro
  • Di sottrarre più di 1/5 da chi possiede cifre di 5.000 euro
  • Di prendere l’ultima pensione o stipendio, che dev'essere versato sul conto corrente del debitore, senza avvisare lo stesso di ciò che sta succedendo.

Come fare per sbloccare il conto corrente pignorato da Equitalia


L’unica cosa che si può fare in caso di pignoramento del proprio conto corrente è quello di mettere in atto una contestazione del problema; presentando la documentazione ed esprimendo la propria parola verso la giurisdizione ordinaria, o Giudice di Tribunale. Comunque sia è giusto ricordare che le istanze ed opposizioni si possono avviare solo in alcuni casi e secondo dei specifici requisiti.

In poche parole si potrà richiedere un processo di contestazione nel caso il bene sia stato pignorato, per quelli senza regolarità formale e per quelli senza notifica dell’atto esecutivo. Purtroppo però non si potrà obbiettare il pignoramento del conto nel caso non si dovesse ricevere la notifica dalla cartella esattoriale di Equitalia a casa. Questo avviene perché il Fisco può decidere di prendere contatti direttamente con la banca del debitore, senza passare strettamente da lui stesso.

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L’opzione del debitore in questo caso potrebbe essere quella di presentarsi dinanzi alla giustizia tributaria (nel caso non ci fossero citazioni della banca o richieste dirette all'istituto) e richiedere il motivo del pignoramento forzato; in quanto completamente ingiusto.

Quindi visto che per bloccare il conto corrente, in caso non ci fosse arrivata nessuna lettera a casa di notifica di blocco, ma “presumibilmente” sembrerebbe sia stata inviata direttamente la richiesta di pignoramento del conto alla banca; è possibile fare ricorso e capire realmente come sono andati i fatti. Se durante le operazioni di controllo risultasse, che l’istituto di credito non si fosse messo al lavoro per informare il debitore interessato; allora si potrà fare domanda al Giudice per una nuova contestazione, segnalando che la banca non ha provveduto ad informare immediatamente il cliente di un preventivo blocco del conto per debiti non pagati.

Ricordatevi che questo è possibile farlo perché le banche devono seguire delle normative di legge severe e una tra queste è proprio quella di adempiere ai propri obblighi, indicando al cliente registrato tutto ciò che sta accadendo. In questo caso ad esempio l’istituto è tenuto ad informare il cliente debitore (mediante la legge sulla trasparenza fiscale) che il conto è stato bloccato e che non lo si potrà più utilizzare. Se così non fosse (per via di dimenticanze o altro…) l’utente con il conto corrente chiuso o bloccato potrà far valere i propri diritti e mettere in causa la banca per non averlo avvisato subito.

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