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Fisco: rinegoziazione debiti 2016 e procedura di esdebitazione

Fisco progetto debiti 2016 - Il progetto è nominato: “composizione della crisi da sovra indebitamento” e consiste nel far rientrare una parte dei debiti, in modo da poter cancellare i debiti restanti definitivamente; in questo modo si andrà ad aiutare il debitore, permettendoli di ripartire da zero, senza perdere tutti i soldi messi da parte negli anni. Le operazioni, per controllare l'accumulo dei debiti e bloccarli, sono solo tre: Piano del consumatore, Accordo di ristrutturazione dei debiti e Liquidazione del patrimonio. Tutti e 3 i piani indicati permetteranno al debitore di fare “pace” con il Fisco e pattuire finalmente una rinegoziazione debiti 2016 e procedura di esdebitazione per evitare di perdere tutto il proprio patrimonio con i creditori.


Rinegoziazione debiti 2016 con il piano del consumatore

Indicata per le persone fisiche che non riescono in alcun modo a pagare i debiti al proprio creditore. Infatti i debiti pervenuti da attività commerciali o imprenditoriali non potranno essere accettati. Oltre a questo il richiedente debitore, dovrà dimostrarsi meritevole per aderire al progetto; il tutto semplicemente non avendo mai sforato il credito in base alle proprie capacità patrimoniali esistenti. Fatto ciò, si potranno iniziare le pratiche di accettazione del piano, ma solo dopo aver verificato che il debitore abbia detto la verità in merito alla sua situazione e al credito utilizzato.

Oltre a questo sarà anche necessario offrire una valutazione sulla fattibilità della cosa e un parere sul piano di rinegoziazione debiti 2016 proposto per quanto riguarda il rientro parziale indicato. Per procedere si potranno anche offrire diverse tipologie di crediti; come ad esempio il Trattamento di fine rapporto (TFR) in modo da dare al debitore la possibilità di supportare situazione critiche con un appoggio maggiore, senza essere così schiacciati del peso dell’indebitamento. Comunque siano le scelte, le opportunità indicate e le contestazioni da parte dei creditori, la scelta finale spetterà sempre al tribunale; quindi sarà il giudice (sempre se pensa sia veramente la scelta migliore) ad indicare l’ok per l’accettazione del piano di esdebitazione.

Esiste ugualmente un però: anche se tutto si risolve con un ok da parte del debitore, esso potrà si, ripagare i debiti tramite una procedura che eviti di perdere tutto il suo patrimonio; ma al contempo se nel caso dovesse avere ancora problemi, compisse atti di frode o non rispettasse gli impegni del piano, le cose si potrebbero capovolgere. Infatti si passerebbe da piano del consumatore a liquidazione del patrimonio immediatamente!

Rinegoziazione debiti 2016 con accordo ristrutturazione dei debiti

rinegoziazione-debiti-2016
Informazioni su come procedere per uscire dalla crisi dei debiti
Utile sia per i privati che per i professionisti, imprenditori, commercianti e associazioni. Ma per essere accettati per aver dichiarato fallimento, quest’ultimi ad eccezione dei privati, devono aver avuto una registrazione dell’'ammontare complessivo delle cessioni di beni non superiore alle soglie di legge previste. Ciò significa che il bilancio patrimoniale degli ultimi 3 anni dev'essere stato minore di 300.000 euro (con guadagni lordi più bassi di 200.000 euro) e un accumulo di debiti massimo di 500.000 euro.

Le operazioni da eseguire per portare a termine questo procedimento, sono molto simili al piano del consumatore indicato precedentemente; l’unica differenza da tenere in conto è l’accordo dei creditori (i quali rappresentato più o meno il 60% dei crediti). In questo modo il debitore potrà stare tranquillo è non soddisfare più i requisiti (cioè essere meritevole) e richieste dei creditori, visto che tutto è stato deciso secondo l’accettazione e le condizioni dei creditori.


Rinegoziazione debiti 2016 con una liquidazione del patrimonio

Oltre ai primi 2 indicati chiunque ne vorrà fare richiesta, (rientrano anche i privati e professionisti) potrà scegliere un’ulteriore piano per rinegoziare i debiti, che riguarda la liquidazione del patrimonio. Chi la sceglierà potrà procedere a saldare i debiti, vendendo tutti i beni in proprio possesso ed offrendo i crediti disponibili per pagare la rimanente parte. Logicamente non potranno essere tolti tutti i soldi, ma solamente quelli indicati, infatti i restanti dovranno essere mantenuti per salvaguardare la famiglia.

La liquidazione del patrimonio è indicata principalmente a tutte le figure non sono soggette al fallimento, cosi da pagare solo una piccola parte non saldata e cancellare tutto il resto dei debiti.

Come possiamo vedere l’opzione non è interessante come le altre due, ma è sempre un punto d’appoggio nel caso ci si volesse riparare da eventuali problemi futuri. Infatti ad esempio: se un’impresa necessitasse di vendere per guadagnare soldi, ma non riuscisse a cedere gli immobili costruiti per ripagare i creditori o le banche interessate, in questo caso entrerà in gioco un liquidatore. Quest’ultimo si prenderà carico della procedura di vendita per 4 anni (al quale si potrebbero aggiungere anche ulteriori beni del debitore), che è il periodo massimo a sua disposizione per occuparsi della vendita della casa.

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