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Buoni fruttiferi postali 2016 rendimento e calcolo

Anche se il guadagno non è elevato, chi vuole cercare una forma di investimento senza rischi per guadagnare soldi, può optare per i buoni fruttiferi postali 2016. Questa vecchia/nuova tipologia di investimento è utile per tutti coloro che desiderano mettere da parte del denaro senza avere la preoccupazione di perderlo in futuro, visto che sono emessi dalle poste italiane e garantiti al 100% dallo Stato. Purtroppo, come vi ho appena indicato anche se i guadagni non sono elevati, si potrà perlomeno contare sulla tutela economica, cercando possibilmente di puntare tutte le carte a disposizione sui nuovi e più redditizi buoni fruttiferi postali 2016 in circolazione. Analizziamo le offerte e cerchiamo di capire esattamente a quanto ammonta la tassazione, l’imposta di bollo, i costi e il rendimento annuo.

Leggi anche => Come aprire un Salvadanaio del risparmio (Utile per guadagnare un pò di soldi)

Buoni fruttiferi cosa sono

I buoni fruttiferi postali sono dei titoli offerti dagli uffici postali. Essi oltre ad offrire un piccolo guadagno sul capitale investito, consentono di ricevere la restituzione dello stesso, sempre e in qualsiasi momento senza rischi. I soldi depositati saranno il vostro fondo iniziale sul quale verranno poi successivamente calcolati gli interessi periodici maturati. Solitamente gli interessi vengono versati ogni 6 mesi, oppure ogni anno; il tutto viene gestito in base al giorno di sottoscrizione e tipo di titolo richiesto. Oltre a questo i buoni fruttiferi postali 2016 vengono richiesti dai cittadini con così tanta importanza, perché a differenza delle banche, sono garantiti dallo Stato al 100% ed emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti (che a sua volta ne controlla gli andamenti) e rimborsati sotto forma di valore nominale, motivo per il quale non si perdono mai soldi.

Calcolo buoni fruttiferi postali 2016


Durante il calcolo dei buoni fruttiferi si potrà evitare l’aggiunta di spese; infatti non esistono commissioni per quanto riguarda la gestione di attivazione e sottoscrizione di un buono. Inoltre ogni cifra depositata consente all'investitore di mettere da parte i propri soldi senza ritenute o motivo di perderli. Per eseguire il calcolo dei buoni e capire quanto si può o si sta attualmente guadagnando basta recarsi sul sito delle poste italiane, dal seguente link: “Calcolo BFP” e seguire le istruzioni riportate sullo schermo.

buoni-fruttiferi-postali-2016

Come potete vedere la compilazione è veloce; infatti si dovranno semplicemente inserire i dati riguardanti: la tipologia del buono in tuo possesso, la data di emissione del buono, la data di rimborso del buono, la data di nascita del buono e l’importo capitale sottoscritto, cioè il versamento effettuato.

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Essendo investimenti sicuri, i rendimenti sono più moderati e per questo molto più bassi rispetto ad altri tipi di investimenti. Comunque sia tutto dipende dal tipo di prodotto che si decide attivare; infatti attualmente i migliori o meglio più diffusi e richiesti sono: i BFP ordinari, BFP indicizzati all'inflazione e i BFP dedicati ai minori di 18 anni. Oltre a questi è possibile puntare su molti altri Buoni fruttiferi postali 2016, come ad esempio si può leggere in queste altre nostre guide:


Conviene investire nei BFP 2016 (Guida x capire cosa fare con i propri soldi)

Buoni fruttiferi postali a 3 anni Extra (Aggiornati, nuova versione 2016)

Quanto rendono i buoni fruttiferi 2016? (Elenco dei rendimenti e guadagni)

Buoni fruttiferi postali 3x4 (Guida concentrata sulla serie BFP T34)

Buoni fruttiferi postali a 10 anni (BFP indicizzati sul costo della vita in Italia)

BFP a 18 mesi sono ancora attivi nel 2016? (I buoni fruttiferi più diffusi del 2015)

Tassazione buoni fruttiferi postali 2016


La tassazione sui buoni fruttiferi postali è del 12,50%, che verrà poi applicata sul totale dei rendimento ricevuto alla fine dei sei mesi o alla fine dell’anno previsto. Solitamente la trattenuta delle tasse è ogni 12 mesi, mentre l' imposta di bollo dei buoni fruttiferi è pari allo 0,2% sul capitale, ma solo se si supera la somma in giacenza massima, che è di 5.000 euro. Infatti se si dovesse fare un riscontro è giusto sapere che è sempre meglio scegliere i buoni fruttiferi postali, al posto dei conti depositi (tassazione del 26%) o dei conti correnti (tassazione del 20%).

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